Un po’ di storia

Gli agrumi sono stati importati in Europa già da secoli e sono ormai diventati una parte integrante dell’aspetto dei nostri giardini e delle coltivazioni del sud del nostro paese. Nel centro-nord queste piante sono per lo più relegate alla coltivazione in vaso e soltanto pochi sanno dell’ampia scelta di varietà resistenti al freddo che le rende adatte alla coltivazione in terra sia per uso alimentare che ornamentale e paesaggistico.

In questo sito vengono presentate quelle varietà, tra le tante esistenti, che per resistenza al freddo e per qualità del frutto possono essere di particolare interesse.

Tra queste vi sono sia varietà naturalmente createsi nel corso dei secoli attraverso selezione o incroci naturali nel continente di origine, come anche tutta una serie di incroci fatti da istituzioni e appassionati che, soprattutto nel secolo scorso, hanno cercato di ottenere in modo mirato degli agrumi resistenti al freddo con frutti commestibili.

Vengono chiamati agrumi resistenti al gelo tutte quelle varietà capaci di resistere a temperature di almeno -5°C fino ad un massimo di -25°C.

Nella maggior parte di queste varietà il tratto della resistenza al freddo è data dalla parentela con il Poncirus trifoliata, il Citrus ichangensis o il Kumquat (genere Fortunella).

 


 

Il Poncirus e i suoi incroci

 

L’interesse e la ricerca per trovare agrumi resistenti al gelo nasce alla fine del 1800. Negli Stati Uniti il primo programma di questo tipo viene iniziato dal Dr. T. Walter Swingle nel centro di ricerca per l’agricoltura.

Il Poncirus trifoliata viene individuato come parente del genere Citrus e la sua eccezionale resistenza alle basse temperature, che si aggira intorno ai -25°C, fa sperare di poter ottenere degli incroci con gli agrumi coltivati che uniscano l’eccezionale resistenza al freddo del primo con la qualità superiore dei frutti dei secondi.

Il Poncirus è una pianta che crea piccoli alberi cespugliosi e fortemente spinescenti. In natura è l’unica varietà di agrume a foglia trifoliata e una delle poche a foglia caduca. La fioritura avviene prima della comparsa delle foglie. I frutti sono piccoli, con una leggera peluria sulla superficie, con moltissimi semi e poca polpa di sapore amaro-resinoso.

I primi incroci tra Poncirus e Citrus mostrarono che questi due generi sono abbastanza vicini da generare ibridi vitali. Così nacquero le prime varietà di Citrange e di Citrumelo.

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Il Citrus ichangensis e i suoi incroci

 

L’Ichang papeda (Citrus ichangensis) è un sottogenere della famiglia dei Citrus ed è l’agrume sempreverde trovato allo stato naturale più resistente al gelo.
La sua resistenza si aggira intorno ai -15°C, ha rami molto spinosi e foglie con picciolo molto sviluppato spesso grande quanto la foglia stessa. I frutti contengono molti semi e hanno un sapore acre-amarognolo che li rende inappetibili. In condizioni estreme può diventare semi-deciduo senza che questo comprometta la fruttificazione dell’annata.

È una varietà che spontaneamente ha generato molti ibridi con vari agrumi coltivati nei luoghi di origine.

Tra i più conosciuti vi sono lo ‘Yuzu’, lo ‘Shangyuan’ (o ‘Ichang lemon’) e probabilmente il mandarino ‘Changsha’.

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Il Kumquat e i suoi incroci

 

I kumquat sono gli agrumi coltivati commercialmente più resistenti al freddo e vengono consumati sia allo stato fresco che come canditi o confetture. Vengono apprezzati e ampiamente coltivati in Asia mentre erano relativamente sconosciuti in Occidente fino a poco tempo fa.

I kumquat appartengono al genere Fortunella che è a sé stante e distinto da quello dei Citrus e del Poncirus ma è evolutivamente sufficientemente vicino da poter generare ibridi vitali dall’incrocio con questi.

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Altre varietà mediamente resistenti

 

Scendendo per la scala della resistenza al freddo dopo i kumquat troviamo il gruppo degli aranci amari e dei mandarini Satsuma e poco più in basso quello dei mandarini comuni e degli aranci.

I primi due gruppi sono relativamente rustici con una resistenza di ca. -8/-9°C.

I secondi due sono moderatamente resistenti con capacità di tollerare brevi gelate con punte di -6/-7°C.

 

  • L’arancio amaro, anche chiamato melangolo, ha frutti molto simili a quelli dell’arancio dolce che vengono spesso utilizzati per insaporire piatti di carne o per la realizzazione della famosa marmellata di arance inglese. Purtroppo ha frutti che maturano tardi, verso gennaio/febbraio e che sono perciò soggetti alle gelate. Se piantati in zone protette è comunque possibile utilizzarne i frutti.
    La fioritura dell’arancio amaro è la più profumata tra tutti gli agrumi. Dai suoi fiori si estrae l’olio essenziale ‘Neroli’, anche chiamato essenza di zagara, e dai rami e dalle foglie il ‘Petitgrain’. Entrambi gli oli vengono utilizzati in profumeria.
    La pianta ha un alto valore ornamentale e viene spesso utilizzato per realizzare viali alberati.

 

  • I satsuma sono un gruppo di mandarini a sé stante, originari della Cina ed ampiamente coltivati in Giappone da molti secoli. Formano alberi compatti di medie-piccole dimensioni che producono mandarini apireni a maturazione molto precoce, che può avvenire ai primi di settembre e nelle varietà più tardive a novembre-dicembre.
    Questa caratteristica abbinata alla buona resistenza al freddo rende i Satsuma uno dei migliori agrumi per le zone mediamente miti della nostra penisola.
    Piante adulte di Satsuma resistono molto bene a gelate con punte fino a -8°C.

 

  • I mandarini comuni come anche gli aranci dolci sono solo moderatamente resistenti al freddo e non dovrebbero essere sottoposti a temperature sotto i -7°C, temperatura alla quale inizia il congelamento delle foglie.
    Esistono alcune eccezioni come ad esempio il mandarino ‘Keraji’, che per brevi periodi resiste a punte di -10/-11°C.
    I mandarini hanno maturazione da precoce a intermedia e vi è quindi una buona scelta di varietà a maturazione precoce.
    Gli aranci dolci invece hanno maturazione da intermedia a tardiva e soltanto poche varietà, come alcune Navel e alcune arance bionde, hanno maturazione sufficientemente precoce (intorno ai primi di novembre).