Resistenza al gelo

Le temperature minime che si ritrovano nella letteratura a proposito degli agrumi resistenti al freddo vanno prese con cautela e vanno considerate alla luce delle molte variabili che ne influenzano l’esattezza.

Giovane pianta di Yuzu sotto la neve

I valori di seguito riportati si riferiscono a piante:

  • In stato di completo riposo vegetativo
  • Di età superiore ai 5 anni
  • In buono stato di salute
  • Con una sufficiente umidità del terreno
  • Innestate su un portainnesto resistente al gelo

Oltre a questi fattori di particolare importanza è la durata di permanenza della pianta all’esposizione della temperatura critica. Questo punto è discusso più dettagliatamente in fondo alla pagina.

Gli eventi di freddo intenso vicino alla temperatura critica devono essere ad ogni modo eventi occasionali. Piante come il ‘Thomasville’ possono sopravvivere anche in aree montane con neve e temperature prossime ai -12°C con prolungati periodi sottozero. Queste sono le condizioni più estreme che la pianta può sopportare, ma più la varietà è lontana dalla sua zona limite e meglio sarà in grado di crescere e fruttificare.
È quindi consigliabile scegliere varietà sufficientemente resistenti per la propria zona e non troppo al limite.

Nella seguente tabella le varietà sono accorpate per tipologia di frutto e all’interno di questi gruppi sono elencate in ordine di resistenza al freddo crescente.

Utilizzo / sostituto di

Varieta'

Nome latino

Qualita'

Inizio maturazione

Resistenza al freddo

Note / Particolarita'

MandarinoSatsuma 'Miho'>Citrus unshiuOttimaSett/Ott-8°CSenza semi, facilmente sbucciabile
MandarinoSatsuma 'Owari'>Citrus unshiuOttimaNov/Dic-8°CSenza semi, facilmente sbucciabile
MandarinoMandarino 'Keraji'>Citrus reticulataBuonaNov-10/-11°CFrutto molto piccolo, sapore dolce-acidulo, aromatico
Mandarino/LimeClemYuz 3-3>Yuzu x Cirtus reticulataBuona / OttimaOtt-Lime
Dic-Mandarino
-12°COttimo sostituto della lime, buon mandarino a completa maturazione
MandarinoCitsuma 'Prague'>Poncirus trifoliata + Citrus unshiuOttimaOtt/Nov-12°CPianta poco vigorosa e pendule, riluttante a fruttificare
LimeLimequat 'Eustis'>Fortunella margarita x LimeOttimaSett/Ott-6°COttima lime, frutto piccolo ma molto succoso
Lime/AranciaCitrangequat 'Thomasville'>Willits citrange x Fortunella margaritaBuona / OttimaSett/Ott-Lime
Dic-Arancia
-12°COttimo sostituto della lime, ottimo per marmellate quando e' maturo
AranciaArancio 'Navelina'>Citrus sinensisOttimaNov-6/-7°CArancia ombelicata
AranciaArancio 'Newhall'>Citrus sinensisOttimaNov-6/-7°CArancia ombelicata
AranciaUs119>(Pompelmo X P. trifoliata) X C. sinensisBuonafine Nov-10/-12°CSapore tra arancia e mandarino, con bassa acidità
LimoneLimone 'Meyer'>C. sinensis x C. limonOttimaSett/Ott-6°CPiù 'dolce' dei limoni comuni
LimoneIchang lemon>C. maxima x C. junosBuonaNov-10/-12°CSapore tra limone e pompelmo.
LimoneYuzu>Citrus junosBuona/OttimaSett/Ott-12°CContiene moltissimi semi, scorza molto aromatica
KumquatKumquat 'Meiwa'>Fortunella crassifloraOttimaSett/Ott-9°CPiu' dolce del Nagami e quindi piu' adatto al consumo fresco
KumquatKumquat 'Nagami'>Fortunella margaritaBuona / OttimaSett/Ott-9°COttimo per marmellate
PompelmoKinkoji o Bloomsweet>Citrus obovoideaBuona / OttimaNov/Dic-10°CMeno succoso e piu' dolce di un pompelmo normale
PompelmoCitrange 'Morton'>Citrus sinensis x Poncirus trifoliataMediaOtt/Nov-12°CMolto ornamentale con frutti visivamente uguali all'arancia. Senza semi
Arancio amaro'Boquetier de Nice'>Citrus aurantiumBuona x marmellateGen/Feb-9°CDai fiori si estrae l'olio essenziale 'Neroli'
Arancio amaroChinotto>Citrus myrtifoliaBuona x marmellate, canditi, liquoriOtt/Nov frutti immaturi
Dic frutti maturi
-9°CDai suoi frutti viene prodotta l'omonima bevanda
Arancio amaroCitrange 'Rusk'>Citrus sinensis 'Ruby' x Poncirus trifoliataBuona x marmellateOtt/Nov-12°CFrutto simile ad una piccola arancia, pochi semi, gusto dolce-amaro

 

Le piante

Per fare in modo che una data varietà sia completamente in dormienza e quindi possa resistere alle temperature minime è importante che sia innestata su una varietà come per esempio sul Poncirus trifoliata o sul Citrumelo ‘Swingle’ che la tenga in dormienza ‘forzata’.

Possiamo prendere come esempio il mandarino “Keraji”. Questa varietà riesce a resistere a punte minime di -11°C per alcune ore e in totale riposo vegetativo. Se pero’ l’inverno ha dei periodi intermedi più miti può ritrovarsi in germogliamento all’arrivo delle gelate tardive e può subire notevoli danni già con pochi gradi sotto zero.

Le temperature minime sono considerate come picco minimo di temperatura che persiste per un numero limitato di ore.
Più la temperatura dell’aria è vicina o al di sotto di tale soglia e più a lungo vi rimane, più saranno grandi i danni che la pianta potrebbe subire.

Temperature al di sotto della minima o per periodi prolungati presso la minima creano i primi danni alle foglie e possono portare a una totale defogliazione della pianta. Successivamente i danni sono arrecati ai rametti cresciuti durante l’anno e dopo questi, ai rami più vecchi e al tronco.
La parziale o totale defogliazione non compromette la ricrescita primaverile ma in tutte le varietà non decidue o non parzialmente decidue questo compromette la fioritura e fruttificazione dell’annata.

Indicativamente soltanto le varietà imparentate con il Poncirus Trifoliata e l’Ichang papeda possono resistere ad una prolungata sottoposizione alle temperature prossime alla minima (nell’ordine di vari giorni con temperature sottozero con picchi prossimi alla temperatura minima).
Per le altre varietà la temperatura minima è da considerarsi come evento sporadico notturno con disgelo il giorno successivo.

 


 

I frutti

Le temperature minime non riguardano i frutti che sono molto meno resistenti alle gelate della pianta e che, in linea generale, dovrebbero essere raccolti prima del loro avvento.
Sempre in linea generale frutti di medie dimensioni come i satsuma possono resistere a temperature tra gli 0 e i -2°C per 4 ore senza subire danni. Per le varietà con frutti più piccoli tale temperatura sale e il periodo decresce proporzionalmente alla dimensione del frutto.
Quando i frutti gelano iniziano a ‘seccare’ interiormente pur rimanendo apparentemente illesi all’esterno. Questo li rende inutilizzabili da un punto di vista alimentare.
Per questo motivo in questo sito non vengono menzionate alcune varietà ed ibridi di agrumi che pur essendo anche notevolmente resistenti al freddo hanno una maturazione troppo tardiva da giustificarne la coltivazione.

 


 

Protezioni aggiuntive

Agrumi al limite per la nostra specifica zona possono comunque essere piantati se disponiamo di specifici microclimi. In pratiche come quelle della permacultura troviamo molte informazioni sulle variabili che influenzano e creano tali microclimi.
In linea generale possiamo avere delle aree di deflusso dell’aria fredda (colline) o di ristagno della stessa (valli). Esistono poi differenti masse di accumulo del calore dell’irraggiamento solare e di inerzia termica come muri, laghi, ecc. che tendono a stabilizzare la temperatura smorzando sia la temperatura massima che la minima giornaliera.

Oltre a ciò possiamo intervenire durante un evento di intenso freddo realizzando attorno alle piante coperture a forma di tepee con teli di tnt o in altri materiali traspiranti. Queste riescono a creare un piccolo innalzamento termico di qualche grado che può essere decisivo.
Tali coperture devono essere una soluzione temporanea a eventi eccezionali di freddo nei quali si possono raggiungere temperature prossime o inferiori alla minima sopportabile dalla varietà e vanno tolte appena l’ondata di freddo è passata e le temperature ritornano nel range sopportabile dalla varietà.

Per fare un esempio, per un Thomasville piantato all’esterno non è necessaria nessuna copertura durante l’inverno se le temperature sono superiori ai -10/-12°C. Se è previsto un abbassamento termico tra i -12 e i -14°C si può realizzare una copertura in tnt da mettere poco prima e da togliere subito dopo l’evento di freddo.

 


 

Le concimazioni

Gli agrumi sono piante con un alto fabbisogno di nutrienti e pur crescendo e producendo bene anche senza concimazioni, se le ricevono ne beneficiano ampiamente.

Nel caso delle piante soggette a gelate intense è molto importante che queste siano in ottima salute e in particolare che siano prive di carenze nutritive che portano a foglie e rami clorotici e una crescita stentata.

Una pianta indebolita riesce a prevenire molto meno il congelamento dei propri tessuti, e la resistenza al freddo si può abbassare anche di 3-4 gradi.

Una buona concimazione organica a primavera, poco prima del risveglio vegetativo, è dunque consigliabile.

La somministrazione di concimi dovrebbe comunque essere limitata alla sola primavera/inizio estate, partendo da subito dopo le ultime gelate a non oltre il mese di luglio.
Concimazioni tardive provocano una vigorosa crescita autunnale che può ritardare l’entrata della pianta in riposo vegetativo. Inoltre i giovani rami cresciuti in autunno spesso non hanno il tempo necessario per lignificare e sono più sensibili alle gelate.
Concimazioni invernali prima delle fine delle gelate sono assolutamente da evitare dato che comprometterebbero la dormienza delle piante.

 


 

La neve

Essendo una pianta sempreverde come l’ulivo, l’alloro, il leccio ed altri, teme come questi la neve non per l’esposizione alle basse temperature ma per la sua azione meccanica.
Quando la neve è molto “bagnata” e si attacca alle foglie senza scivolare via può succedere che le piante diventino talmente sovraccariche di peso che i rami iniziano a spezzarsi.

Per ovviare a questa possibilità è bene ancorare le giovani piante a un buon tutore e potare gli alberi adulti in forme capaci di resistere meglio al peso dell’eventuale nevicata, come per esempio nella forma piramidale o a globo, e di evitare quelle a vaso.
Buona prassi è eliminare tutti quei rami che hanno un’angolazione troppo acuta con il tronco, favorendo angolazioni tra i 45 e i 90°. Questi punti di giunzione risultano essere meccanicamente più robusti, permettono una flessione del ramo maggiore ed una eventuale rottura di quest’ultimo e non della giunzione nel caso di superamento del carico massimo sopportabile dal ramo.

Se se ne ha la possibilità è comunque possibile e consigliabile scuotere le piante di agrume quando queste sono visibilmente sovraccariche per liberarle dalla neve.

Alcune delle varietà come il Poncirus trifoliata e il Rusk citrange sono a foglia caduca e perciò immuni a questo problema.