Citsuma ‘Prague’

(Poncirus trifoliata + Citrus unshiu)

 

Il Citsuma ‘Prague’ è una chimera periclinale tra un Poncirus trifoliata e una qualche varietà di Satsuma.
Questo vuol dire che è una pianta composta da cellule del Poncirus e cellule del Satsuma che crescono contemporaneamente nella pianta, e non una pianta generatasi dall’incrocio sessuale di queste due varietà.

Le chimere sono un evento raro in natura e possono generarsi da una gemma che scaturisca dal punto di innesto dove è presente un misto tra cellule del portainnesto e della varietà innestata.
Queste possono essere di tre tipi: Chimere settoriali, periclinali o mericlinali.
Tra queste tre la chimera periclinale è l’unica ad essere stabile (nelle altre una delle due varietà facenti parte della chimera tende a prendere il sopravvento sull’altra fino a soppiantarla).

Un altro esempio di chimera da innesto è l’arancio ‘Bizzarria’ che presenta rami e frutti dell’arancio amaro, del cedro e un misto più o meno accentuato tra i due.

La maggior parte delle piante legnose sono composte da tre strati principali che si generano durante la crescita della pianta da tre strati di cellule presenti nella gemma, chiamati Layer 1, 2 e 3.

Il Citsuma ‘Prague’ è composto molto probabilmente nei Layer 1 e 2 da cellule del Satsuma e nel Layer 3 da cellule del Poncirus trifoliata normale (non il Flying Dragon come teorizzato da alcuni).
I primi due Layer generano l’epidermide, la subepidermide e gli organi di riproduzione compreso il frutto che risulta essere identico a quello di un satsuma. Il terzo strato genera il corpo della pianta e parte dell’apparato radicale.

Questo assetto nella pianta le ha conferito delle caratteristiche di notevole interesse.
Da un lato ha la parte centrale e quindi la maggior parte del tessuto della pianta composto da cellule del Poncirus che rendono questa varietà molto resistente al freddo (nell’ordine dei -12/-15°C), dall’altro gli strati che generano il fiore e il frutto da cellule del satsuma che danno luce a frutti dall’aspetto e dal sapore di quest’ultimo, un po’ più piccoli di quelli di un satsuma classico.

D’altro canto però questo assetto porta la pianta ad avere foglie con un centro di Poncirus (il “corpo” della foglia) e dei margini del satsuma.
Il Poncirus è a foglia caduca ed essendo predominante in gran parte delle foglie, d’autunno tende a farle ingiallire e cadere, nonostante la parte esterna (satsuma) sia ancora verde e vitale.
Il satsuma è una pianta sempreverde e se per condizioni avverse perde le foglie d’inverno entra in uno stato di stress e tende a non fruttificare l’anno seguente.

Il Citsuma sembra accusare la perdita delle foglie ed entrare in un simile stato di stress. Fiorisce, anche abbondantemente, ma è riluttante a tenere i frutti. A primavera, come per cercare di compensare rapidamente alla mancanza di foglie, tende a far germogliare contemporaneamente entrambe le gemme presenti alla base di ogni nodo portando la pianta a generare una quantità spropositata di piccoli, deboli e lunghi rametti con poche e piccole foglie che poi calano in un caratteristico portamento pendule e contorto.

Al momento stiamo cercando di affinare un mirato tipo di potatura per ridurre o eliminare l’inconveniente della crescita pendule e fortemente ramificata allo scopo di avere piante più vigorose e con fruttificazione più costante.

Siamo riusciti a estrarre e fare piante sia del Poncirus che del Satsuma di questa chimera per controllarne i frutti e la forma di crescita.

Un raro fenomeno: la chimera si scinde. Da una gemma del Citsuma ‘Prague’ scaturisce a sinistra un rametto di satsuma e a destra uno di poncirus.

 


 

La temperatura minima sopportabile dalla pianta si attesta intorno a -12°C o poco più bassa.

L’albero è poco vigoroso, ha crescita pendule e contorta e rami molto spinosi.
Le foglie sono tendenzialmente monofoliate con forma irregolare, in modo sporadico appaiono anche foglie bi- o trifoliate. Le prime sono tendenzialmente più frequenti sui rami vigorosi e le seconde e terze nascono più frequentemente sui rami piccoli e penduli e sulle cime dei rami vigorosi quando la crescita rallenta.
In autunno circa il 90% delle foglie cadono.

Da noi (Toscana) tende a fiorire una prima volta nel periodo dei satsuma e poi in modo molto abbondante una seconda volta circa un mese dopo.

I frutti maturano presto, verso ottobre-novembre, sono succosi, dolci, apireni o con pochissimi semi.
La pezzatura è minore di quella di un satsuma classico.

La scorza è sottile e facilmente sbucciabile, si presenta di colore verde virante al giallo quando il frutto è maturo.